Sostenibilità, ESG e due diligence aziendale: a che punto è l'UE e cosa devono prepararsi ad affrontare le aziende?

Negli ultimi anni, le questioni ESG (Environmental, Social, Governance) sono diventate determinanti per il funzionamento delle imprese europee. La rapida espansione delle norme di sostenibilità ha rappresentato una sfida importante per molte aziende: l'amministrazione necessaria per garantire la conformità, la due diligence delle catene di fornitura e i nuovi obblighi di rendicontazione hanno spesso comportato un onere eccessivo per le aziende più piccole.
Alla fine del 2025, tuttavia, si è verificata una svolta importante. L'UE ha riconosciuto che il ritmo della regolamentazione era troppo rapido e che gran parte delle imprese non era in grado di rispettare le scadenze precedentemente fissate. Di conseguenza, diversi requisiti di sostenibilità fondamentali sono stati rinviati o resi più flessibili, dando alle aziende un maggiore margine di manovra per prepararsi.
La svolta dell'UE nel 2025 nella regolamentazione ESG
Una delle lezioni più importanti del 2025 è stata che per il successo della transizione verso la sostenibilità non è sufficiente fissare obiettivi ambiziosi, ma è necessaria anche l'attuazione. Il pacchetto di misure dell'UE ha attenuato le norme precedenti in diversi settori.
L'introduzione degli obblighi di due diligence in materia di sostenibilità è stata rinviata in diversi punti, ad esempio perché la maggior parte delle aziende non disponeva ancora di sistemi di dati dei fornitori in grado di soddisfare i requisiti prescritti. Anche le norme di rendicontazione sono state modificate: le aziende più piccole avranno più tempo per prepararsi e il contenuto delle relazioni sarà semplificato nella fase iniziale. Inoltre, l'UE si è prefissata l'obiettivo di ridurre almeno del 30% gli oneri amministrativi a carico delle imprese entro il 2030, il che dimostra chiaramente il cambiamento di rotta in materia di regolamentazione.
Cosa rimane e cosa cambia?
Sebbene il ritmo della rendicontazione ESG abbia subito un rallentamento, per le grandi imprese rimane obbligatorio redigere una relazione sulla sostenibilità dell'UE. Le PMI, invece, beneficeranno di una proroga, ma dovranno comunque tenere conto del fatto che prima o poi i requisiti saranno estesi anche a loro. Per questo motivo è opportuno iniziare fin da ora a mettere a punto le pratiche di raccolta dati e documentazione che in seguito faciliteranno notevolmente la conformità.
Il rinvio della rendicontazione offre alle aziende un'ottima opportunità per sviluppare sistemi di gestione dei dati, processi e regolamenti interni adeguati. Ciò consentirà di evitare progetti di adeguamento affrettati e costosi, che negli ultimi anni hanno messo in difficoltà molte aziende. Anche la revisione delle operazioni interne, ad esempio l'aggiornamento delle politiche ambientali, di approvvigionamento o di parità dei dipendenti, è un passo che vale la pena compiere per tempo.
Da parte degli investitori e dei partner commerciali continua a esserci una forte domanda di dati sulla sostenibilità. In molti casi, le informazioni ESG vengono richieste anche se l'azienda non è ancora soggetta a obblighi di legge in materia. Ciò significa che essere preparati rappresenta già oggi un vantaggio commerciale concreto, sia dal punto di vista finanziario che reputazionale.
Perché vale la pena occuparsi di ESG adesso?
Sebbene l'UE abbia temporaneamente rallentato il ritmo della regolamentazione, la sostenibilità rimane un elemento fondamentale della strategia aziendale. Le aziende che iniziano per tempo i preparativi potranno probabilmente accedere più facilmente ai finanziamenti, partecipare alle gare d'appalto a condizioni migliori e instaurare rapporti di partnership più stabili. Dal punto di vista della competitività a lungo termine, non c'è dubbio: investire nella sostenibilità ripaga.
Conclusione
Il quadro normativo dell'UE che si è delineato alla fine del 2025 è diventato più trasparente e flessibile, a vantaggio delle imprese. I requisiti di sostenibilità rimangono in vigore, ma le aziende hanno più tempo e maggiore libertà di manovra per prepararsi. Questo periodo è ideale per consentire alle aziende di sviluppare i propri processi di sostenibilità in condizioni tranquille e di gettare le basi per un funzionamento stabile e a lungo termine.
